Gaslighting, tone policing e positività tossica in contesti societari e d'attivismo

Da persona autistica spesso vengo attaccatx per il mio tono espositivo,  sia scritto che orale, che viene interpretato in modo difensivo dalle persone neurotipiche (non neurodivergenti) e viene visto come aggressivo e/o aggressione, perché la mia intensitá viene considerata come tale quando spesso non lo è.


Specifico che:


- ci sono argomenti che mi interessano molto e mi da gioia parlarne quindi è facile che io li esponga con passione e  tono energico.


- ci sono argomenti o esternazioni che riguardano situazioni o azioni che sono effettivamente lesive per il mio funzionamento autistico.


- ci sono argomenti che possono essere per me collegati a traumi subiti.


Quello che spesso accade é la TONE POLICING. La strategia del tone policing é spesso utilizzata quando esprimo il mio disappunto e protesto davanti a fatti di ingiustizia sociale che subisco o anche cose che mi vengono imposte e che sono non consensuali, perché non discusse con me, o comunque sono lesive per il mio funzionamento e/o salute mentale. Quello che succede é che le persone spostano il focus sul tono che utilizzo o sulle emozioni che esprimo ignorando il contenuto di quello che espongo. 


Sostanzialmente da persona discriminata e facente parte di minoranze oppresse, se esprimo il mio disagio per ciò che subisco, questo si va a perdere perché non si parla piú di ciò che subisco ma del tono che utilizzo, cosicché per me spesso diventa estenuante, perchè so che i miei contenuti verranno ignorati e non ascoltati poichè le persone si focalizzeranno sul tono, togliendomi voce ed invisibilizzando ancora di piú le discriminazioni che subisco.


Le persone con questa attitudine (ossia la tone policing), accusano spesso persone neurodivergenti di essere drammaticx, esageratx, combattivx, maleducatx, negativx.

Vi sono anche persone che credono che le nostre difficoltá siano dovute al fatto che non ci concentriamo sul lato positivo delle cose o sull'amore, come se le discriminazioni che subiamo possano essere alleviate con pratiche spirituali. Mi pare ovvio che queste sono forme di positivitá tossica e gaslighting.


Un altro é esempio molto frequente che invalida le esperienze delle persone neurodiverse è che le persone tendono a dire che noi ci "vittimiziamo" e che diamo colpa e responsabilitá alla società dei nostri problemi anzichè gestirceli e risolverceli da solx. Io credo invece che la societá neuronormativa si offenda nell'apprendere che alcune delle loro attitudini nonché atteggiamenti sono effettivamente lesivi nei confronti di persone neurodiverse. Al contempo, credo che questa societá non voglia realmente creare degli accorgimenti per includere persone neurodiverse perchè li considera "troppo", è troppo impegnativo creare accorgimenti, e spesso si é portati a pensare che sia la minoranza oppressa a doversi adattare alla maggioranza oppressiva.


Spesso ho mascherato la mia neurodiversitá, ho mascherato il mio autismo e non credo sia giusto fingere o nascondermi. Persino alcune terapie enfatizzano la necessitá di far sparire le nostre caratteristiche neurodiverse, fino al punto di pretendere che noi non dobbiamo neanche esprimere disagio o far presente le cose che a noi causano malessere e/o incidono sulla nostra salute mentale. Questo é frequente anche nelle relazioni interpersonali: pare sia brutto esprimere sensazioni negative o sentimenti negativi nonché disagio, perchè statisticamente le reazioni sono spesso mirate a giudicare ció che la persona esprime e si tende ad usare tecniche di gaslighting, invalidazione e sminuimento per mettere a tacere la persona che esprime disappunto o per manipolarne i contenuti. 


Storicamente, le persone neurodivergenti sono sempre statx silenziatx. Accade spesso che quando sappiamo comunicare e/o parlare, non siamo piú consideratx persone valide per parlare di neurodiversitá. Le conseguenze sono che solo figure professionali (dai medici a psicologi a pedagogisti etc..) oppure le famiglie sono validi rappresentati nonché veri narratori delle neurodiversitá. Se comunichi in autonomia allora non sei piú "davvero neurodiversx o davvero autisticx". Mi pare chiaro che questa non è solo sovradeterminazione, ma anche cancellazione nonché un tentativo di silenziarci e metterci a tacere.


Noi persone neuro-queer vogliamo parlarvi, vogliamo raccontarci e vogliamo farlo a modo nostro.




Glossario:


- neurodiversitá/persona neurodiversa e/o neurodivergente: funzionamento neurologico atipico. Vi sono incluse: dislessia, disgrafia, discalculia, disortografia, disprassia, spettro autistico, deficit d'attenzione e/o iperattivitá (ADHD) e Tourette.


- neurotipicità/neurotipicx: persone con funzionamento neurologico tipico, ossia non sono dislessichx, autisticx, iperattivx e/o disattentivx etc.


 - neuroqueer: persone neurodiverse e con identitá di genere e/o orientamento sessuale differente dalla norma.

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