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Visualizzazione dei post da aprile, 2021

Per l'autismo si chiama ABA , per la comunitá LGBT si chiama "conversion therapy".

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Ivar Lovaas è l'ideatore della "terapia di conversione gay" e della "terapia di conversione autistica". Le tecniche che ha sviluppato e applicato sono oggi conosciute come Applied Behavior Analysis (ABA). L'ABA costituisce ancora il "gold standard" per il "trattamento dell'autismo". Questo spiega perché l'attivismo per i diritti autistici e l'attivismo per i diritti della neurodiversità sono così importanti. Talvolta le tecniche ABA vengono applicate sotto diversi marchi per oscurare la connessione alla "terapia di conversione gay". La citazione seguente cattura l'essenza della teoria di Ivar Lovaas: “Vedi, inizi praticamente da zero quando lavori con un bambino autistico. Hai una persona in senso fisico - hanno capelli, naso e bocca - ma non sono persone in senso psicologico. Un modo per aiutare i bambini autistici è vederli come una una persona da costruire. Hai le materie prime, ma devi costruire la persona.”

Autismo e il problema della doppia empatia

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 Quante volte hai sentito parlare dell'autismo? "Le persone autistiche mancano di abilità sociali." "Le persone autistiche non possono comunicare in modo appropriato." "I deficit nella teoria della mente sono un tratto fondamentale dell'autismo." "Le persone autistiche non hanno la capacità di provare empatia." Queste affermazioni non provengono da persone autistiche. È disgustoso, non è vero? Soprattutto le ultime due. Ci sono un gran numero di persone là fuori che non solo credono effettivamente a quelle cose, ma continuano a difenderle, le pubblicano su riviste scientifiche e discutono ferocemente con chiunque osi sfidare questi presupposti. Naturalmente, le affermazioni di cui sopra raccontano solo una parte della storia da una sola prospettiva (non autistica). Per quanto riguarda le ultime due, alle persone autistiche non manca la teoria della mente (ovvero la consapevolezza che altre persone hanno menti separate dalla propria), poss

Autismo, relazioni e dating

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 Autismo, relazioni e dating Non si parla mai di come una persona autistica puó vivere le relazioni interpersonali, come non si dice mai che circa il 60% delle persone autistiche appartiene alla comunità LGBT+. Ora mi viene da elencare alcune cose, mie personali, peró se vi relazionate con persone autistiche sicuramente potete chiedere a loro nello specifico: +Il linguaggio non verbale: fatico a capirlo, leggerlo o comprenderlo del tutto. Cerco sempre di osservare le persone con cui mi relaziono, ma non sono sempre sicurissima di capire.  +Sicuramente, per me, è molto piú importante e comprensibile il linguaggio verbale, esplicito, chiaro e diretto. Non capisco i non detti, non capisco nulla se non mi viene detto verbalmente chiaramente, ergo potrei non capire se sei arrabbiatx con me, o felice di vedermi, o se ti piaccio o se è tutto ok, o comunque potrei avere dubbi, e quindi te lo chiedo. +Non sono capace ad esprimere sentimenti nella maniera "classica", esprimo i sentime