L'ansia autistica raccontata da un autisticx

 Ansia autistica



Penso che molte strategie per l'ansia non funzionino per le persone autistiche, perché, quantomeno nel mio caso, molte delle mie paure derivano da esperienze passate e di come le persone mi percepiscono come persona autistica.


Il problema:


Come persona autistica, fatico a valutare oggettivamente la situazione sociale sul momento. Non so se la persona che mi parla è sincera. Non so se le loro dichiarazioni su di me fossero scherzose o se fossero realmente un espressione di turbamento. Non so quando posso aver oltrepassato un confine con il modo in cui ho formulato qualcosa o una frase e ferito involontariamente i sentimenti di qualcunx, specialmente non lo so e mi è difficile capirlo quando non lo mostrano chiaramente o non me lo comunicano in modo diretto ed esplicito senza passivo-aggressività o silenzi punitivi. Inoltre, mi è difficile, a volte, capire quando vengo sfruttata.


Idealmente, potrei diventare più sciolta dicendomi "ad alcune persone non piaceró, e va bene". Ma il fatto è che non capisco benissimo nemmeno cosa sta succedendo durante un'interazione sociale, specialmente una conversazione verbale faccia a faccia. E so che non lo sapró. Ecco da dove viene l'ansia. So che non ho l'elaborazione neurotipica per capire le intenzioni di qualcunx o per capire cosa vogliono o cosa si aspettano da me senza esprimerlo. So che è più probabile per me "fare confusione", che per le persone neurotipiche fare confusione con altri neurotipici, specialmente quando sono più vulnerabile e non posso mascherare il mio autismo.



Essere "più sciolti" porta al mascheramento



Questo porta a un secondo problema. Se giochiamo con l'idea che posso "diventare più sciolta" per ridurre la mia ansia, questo mi porta ad "indossare una mashera". Questo mi porta a fare ricerche eccessive sulle interazioni sociali neurotipiche. Questo mi porta a tentare di "risolvere il problema". E questo mi porta (se voglio sentirmi sicura) ad attuare il mascheramento autistico per compiacere le persone neurotipiche. Il mascheramento previene qualsiasi potenziale problema che potrebbe verificarsi in una conversazione con una persona neurotipica, a causa della sua incomprensione del nostro linguaggio del corpo / tono di voce / espressioni facciali. Non c'è nulla che i neurotipici possano fraintendere se recito la mia parte in modo corretto, secondo le aspettative sociali.



Il mascheramento porta a più ansia.

Tuttavia, mascherare effettivamente peggiora la mia ansia perché non sto mostrando alle persone chi sono. Ciò significa che la mia autostima diminuisce lentamente perché so che alle persone piace conversare con la maschera, non con me.


Quindi, l'ansia viene da ciò che la gente penserà di me una volta che mi saró tolta la maschera. E ad essere onesta, conosco già la risposta perché ho già sperimentato le reazioni delle persone al mio vero io, e sono spesso negative e giudicanti. Questo è il motivo per cui metto la maschera in primo luogo, per "risolvere il problema diventando più sicura/sciolta" e per evitare che altre persone si arrabbino con me.


Il mascheramento può ridurre l'ansia prima di un'interazione sociale e anche durante, ma esaurisce lentamente le mie risorse cognitive ed erode la mia autostima. Alla gente piace la maschera, non me. Questo alla fine può portare al burnout autistico a causa dello stress di agire costantemente intorno ad altre persone e consumare tutta la tua energia. Ciò porta a ulteriori problemi di salute mentale.



Qual è la soluzione?


Ho imparato a capire e riconoscere che avrò sempre una certa dose di ansia nelle interazioni sociali, soprattutto per quanto riguarda l'interazione con estranei o persone che conosco poco. Ho anche imparato nella vita di tutti i giorni a circondarmi di persone che mi capiscono, che mi conoscono e con cui mi trovo molto a mio agio, questa é una cosa che ho raggiunto con il tempo, indubbiamente non semplice, peró ad oggi so di avere attorno persone di cui mi fido molto.

So che non tutte le persone autistiche saranno abbastanza fortunate da avere quel supporto, ma devo dire che aiuta.


Evito anche specificamente di interagire con persone che so che mi interpreteranno male. Se non posso evitarlx a causa di riunioni o eventi, limito il mio tempo faccia a faccia con loro. Ricordo a me stessa che non devo il mio tempo a nessunx, soprattutto non a qualcunx che aggiungerà più stress alla mia vita. Se posso inviare loro un'e-mail invece di incontrarli, lo farò.


E la cosa che ha aiutato di più?


Ricordare a me stessa che sono una persona autistica.


Onestamente, questa interpretazione errata dei miei segnali è una delle cose con cui ho lottato di più per tutta la mia vita. Mi ha causato molta paura e dolore. E così tante persone non autistiche non lo vedono. Non vedono il problema e non vedono me e non realizzano come tendono ad interpretarmi male o erroneamente. Per loro, non sono autistica, sono solo il giudizio n. 1, il giudizio n. 2 e il giudizio n. 3.


Sono autistica. Ciò significa che la maggior parte delle persone con cui interagisco nel mondo spesso mi leggerà male, soprattutto se non mi conoscono o conoscono poco. Ho imparato ad accettarlo la maggior parte delle volte. Ho imparato che non ho il controllo su come le altre persone mi vedono, e cercare di esercitare quel controllo significa cambiare chi sono e farmi del male.



Neurotipici: persone non autistiche




Credit foto: @life in an autism world

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