Essere madre oggi significa subire la pressante cultura sessuofobica, e anche per * figl* è determinante.

 Le donne sono discriminate e subiscono slut shaming. 

Se madri, moltiplicato al cubo o all’ennesima potenza.


Una donna in coppia che è madre e ha vita sessuale privata non subisce grandi discriminazioni, se fa scambismo già deve nascondersi , ma è un problema generalizzato della situazione italiana.


Se parliam di una madre poliamorosa , quale sono io , sì che iniziano i problemi!


Lo slutshaming è un dato di fatto, qualunque attività sessuale abbia una donna e in vari gradi , dal più “leggero” al più pesante.


Ma il vero problema nasce coi figli, e deriva dalla società sessuofobica , e di conseguenza la stessa società insidia il seme velenoso nella visione d’insieme dei figli, facendoli sentire sbagliati e in una famiglia dalla visione “deviata”.

Le conseguenze?

Intervento servizi sociali, vicini che possono denunciare, problemi legali con ex compagnu per la custodia dei figli, discriminazione sul posto di lavoro ecc..


La soluzione attuale? La CENSURA dell’intera propria vita intima e sessuale.

Pare giusto? 

Assolutamente NO!


La famiglia tradizionale e il suo modello imposto e diffuso largamente nella società odierna spezza le gambe a una moltitudine di persone come me che vive una relazione poliamorosa col proprio compagno e ha de* figl*.

Quello che vorrei è avere molta più libertà d’espressione e di essere me stessa.

In quest’ultimo anno riconosco di essermi esposta molto con * mi*figl*,aggiustando poi il tiro nel momento in cui capivo se un partner potesse essere più o meno importante nella mia relazione tanto da reputarl*come possibile figura di riferimento. Già in me c’è un costante lavoro di selezione tra amic*e partners come collocarli nel mio rapporto con * mi* figl*.


Essere madre oggi significa subire la pressante cultura sessuofobica, e anche per * figl* è determinante.


Se tu porti un cambiamento, seppure positivo , in suddetta società , lo scarto psicologico che i figli affrontano non è da poco, in quanto loro si trovano a mettere in discussione tra tutto ciò che è socialmente consesso o accettato e quello che il nucleo familiare matura, e questo porta a un grande trauma.

Un trauma nel momento in cui in questa famiglia si condivide un modo di vivere anticonformista ( ad es. essere body o nude positive, fare la sexworker, la mistress , la modella di shibari) e collide col bigottismo odierno.


Qui lo stigma, che viene subito e porta sofferenza in me e nei miei figli e .. l’istinto materno

che mi porta a dover rinunciare a tutto , per il loro “bene”.

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