L'autismo, l'alessitimia e il mio rapporto con la musica

 

L'autismo, l'alessitimia e il mio rapporto con la musica





Suonavo il pianoforte, era un pianoforte verticale, l'ho suonato per quattro anni, iniziai a 14 anni. Non credo di essere per nulla portata ad esibirmi davanti ad un pubblico, sarebbe come mettermi a nudo totalmente, motivo per cui credo che potrebbe anche essermi lesivo.


Essendo ADHD e avendo problematiche di concentrazione, il pianoforte invece mi concentrava parecchio, mi perdevo, lui assorbiva me io assorbivo lui, ero in un altro mondo sentivo solo le vibrazioni del piano, la musica e le note.


In quegli anni iniziai ad associare la musica alle emozioni. Ogni strumento, ogni combinazione di strumenti o anche voci cantate in modo a me gradito mi scaturivano reazioni interne, fisiche, emotive.

Inziai a ripercorrere tutta la mia vita dall'inizio, tutte le cose vissute e successe ed iniziai ad associarci canzoni o combinazioni di strumenti.

Le segnavo su un quaderno, dove descrivevo cosa fosse successo, la combinazione di strumenti o la canzone e che reazioni interne o fisiche mi provocava.


Quando dovetti smettere di suonare il pianoforte, fu un brutto colpo, non fu per niente piacevole.

Non sono mai stata intonata, ma ho sempre gradito tantissimo particolari tipi di canti e/o voci. Ho amato i canti gospel, anche se non sono religiosa, mi concentravo sulla voce sul suono poi il testo è come se non lo sentissi neanche; mi capitó spesso di appostarmi fuori da alcune chiese a Londra per sentirli.

Anche a scuola in UK c'era il coro di musica lirica e andavo sempre a sentire le prove ed i concerti (erano in luoghi piccoli, con posti a sedere assegnati) non potevo farne a meno, mi davano stimoli sensoriali a livello acustico allucinanti, bellissimi.


Quando scoprí 14 anni dopo (a 28anni) di essere autistica, ricordo ancora quando mi venne posta, in sede diagnostica, la seguente domanda: 


"Cosa sono per te la felicità e la tristezza?" 


Io risposi: "quando sono felice mi viene da saltare e ballare mi sembra di avere molta energia mentre quando triste mi pare di non avere tutta questa energia".


Mi venne poi chiesto: "riesci a descrivere altre emozioni?" 


"Non sono sicura, a me pare che da quando iniziai a suonare il pianoforte a 14 anni ho usato la musica per aiutarmi a capire delle cose e sensazioni, ma non so se sono quelle giuste".


Mi venne chiesto: "in che modo utilizzi la musica per capire le emozioni?"


Ed io risposi: "Scoprí a 14 anni che la combinazione di suoni, strumenti e/o voci mi scaturivano stimoli sensoriali, alcune combinazioni mi fanno piangere, altre ridere, altre mi sembra che mi diano una carica particolare positiva interna, sento anche delle reazioni fisiche particolari, insomma la musica mi fa provare tante emozioni.

Senta io non l'ho mai detto a nessunx ma ho un infinita playlist di musica che conosco a memoria e che aggiorno di tanto in tanto e che mi aiuta a capire cosa provo in quel momento; tutta la mia vita, tutto quello che ho vissuto corrisponde ad una canzone, o combinazione di strumenti, la playlist è suddivisa per cose accadute e sensazioni, anche corporee, che ho provato con quella canzone o combinazione di strumenti. Devo solitamente fare qualche tentativo, ma ad ogni canzone, suono, combinazione di strumenti o voci per me corrisponde qualcosa di interno, qualcosa che sento in un determinato momento".


Mi venne risposto:


"Questa cosa è simile alla musicoterapia, solitamente si utilizza proprio quando si hanno problemi di alessitimia come te, spesso diffusi fra persone autistiche. Indubbiamente il tuo alto potenziale cognitivo ti ha portata a trovare tecniche di compensazione".


Andai a casa ed iniziai a dondolare, fumando svariate sigarette..in realtá mi sembrava di essere totalmente incapace, mi sembrava di essere una persona che si trova in un paese straniero e che non sa la lingua e gira con un dizionario in mano perché non sa le cose, non sa comunicare e compensa con un dizionario perché vuole comunicare ma non sa bene come, come cazzo faccio a spiegare "ehi aspetta ho tante emozioni in circolo e non so come sto, aspetta che consulto la mia infinita playlist disagio, cosí poi fra un po' di tempo quando ho capito ti spiego ok?, o magari ti faccio sentire la canzone cosí capisci anche tu come mi sento e ti descrivo cosa mi scaturiscono le combinazioni di strumenti ad ogni singolo minuto cosí mi dici a che emozione equivale, ok?" 


La musica rimane e forse rimarrà sempre il mio vocabolario per capire le emozioni, anche se mi sento molto disagiata per avere una playlist simile. A volte, con le persone che frequento, mi viene voglia di disegnare un enorme mind map su un muro o un foglio ed iniziare ad elencare canzoni, combo strumentali o voci con annesse cose che ho vissuto e spiegare come mi sento dentro, che reazioni fisiche o emotive mi scaturisce, potrei anche disegnare alcuni spartiti di pianoforte che conosco a memoria, ma sono sempre frenata nel lasciarmi andare in questa cosa, credo di aver timore di essere in qualche modo non capita o di perdere parte della mia autonomia gestionale/compensativa, nonostante abbia una forte voglia di condividere questa cosa. 


L'alessitimia è l'incapacità di dare un nome alle proprie emozioni o capire quelle di altrx.

Quando sono troppo sovraccarica di informazioni o emozioni, fatico a distinguere e capire come mi sento, ho proprio bisogno di consultare la mia playlist e confrontarla con la ruota delle emozioni che mi è stata fornita in sede diagnostica e mi sento sciocca, mi sembra di essere in ritardo sulle cose o comunque non adeguata.

Questa ruota delle emozioni, che ho allegato nelle foto, per me fu una scoperta perché io non conoscevo tutte queste emozioni all'epoca della diagnosi, ne conoscevo giusto 5 o 6 di quelle elencate nella foto.

Ad oggi posso dire, serenamente, di aver aggiornato la mia playlist e di essere in grado, a mio modo, di riconoscere piú emozioni.








Commenti

Post popolari in questo blog

M.I.L.F.! Mothers (that) Incredibly, Like to Fuck!

Solidarietà orizzontale in tempo di lockdown

Per l'autismo si chiama ABA , per la comunitá LGBT si chiama "conversion therapy".