Neurodiversitá e il rapporto con gli animali






Neurodiversitá e il rapporto con gli animali



Parlo della mia esperienza personale come persona neurodiversa e del rapporto particolare che ho sempre avuto con gli animali.


Sono cresciutx con un pastore tedesco di nome Ibo, parecchio gigante, pesava 64kg. Lo volevano tuttx: forze dell'ordine, allevatori, finí anche sulle copertine di un libro sul pastore tedesco di un famoso allevatore..invece no rimase in famiglia, non era un oggetto ad uso e consumo.


Ho avuto la possibilitá di passare 5 anni splendidi con lui. 5 anni in cui vi dormivo assieme, ci parlavo, gli raccontavo cose, ci giocavo a palla. Rimasi un po' perplessa quando capí che lui non parlava come le persone, trovai ingiusto che lui non potesse parlare. Eppure noi comunicavamo in tanti modi. 

Una domenica al mese andavamo da un amico di famiglia che aveva un canile, io interagivo con tutti i cani che erano lí ed evitavo, invece, le persone. Avevo una cotta micidiale per gli alani, erano dei cani piú alti di me, io avevo 4 anni e gli arrivavo si e no al muso. Gli alani mi piacevano perché mi ci perdevo nei loro abbracci, erano talmente alti e grossi che potevo rannicchiarmi tutta e loro mi pulivano leccandomi.

All'asilo le maestre chiesero a mia madre chi fosse questo fatidico Ibo, se uno zio o un cugino, perché ne parlavo sempre ma non avevo mai detto che si trattava di un cane.


Esiste tutta questa fissazione sulle razze canine, io in realtá ho sempre guardato le caratteristiche individuali del cane. Credo vi siano enormi stereotipi sulle razze e le loro caratteristiche, a me piace considerare l'individualità del cane, indipendentemente da cosa sia.


I cani, per me, hanno un linguaggio del corpo molto diretto ed inequivocabile, al contrario degli umani che io fatico a capire e che non mi paiono cosí chiari.


Con i cani posso giocare anche nel fango, nuotare assieme, con loro ci gioco come se fossi una di loro, so come invitarli a giocare, so quali movimenti fare ed é bellissimo.


Non mi sono mai sentita a disagio attorno ai cani, mi sento libera di essere me stessx mentre con le persone non troppo; non ho mai avuto sensazioni di paura o di dovermi in qualche modo proteggere o difendere dai cani, li ho sempre conosciuti come onesti e chiari, al contrario degli umani.


I cani utilizzano molto l'olfatto e anche per me da autistica l'olfatto é un senso che utilizzo molto; spesso mi capita di odorare le persone e distinguerle dal loro odore, ma é una cosa che spesso fa impressione alle persone quindi evito di dirlo, ma effettivamente ci sono delle persone che hanno un buon odore anche quando sudano e quell'odore mi rimmarrá impresso molto di piú dell'abito che indossano.


Dicono che molte persone autistiche, come me, compensano la mancanza di interazioni umane rapportandosi con gli animali; io dico che é possibile. Spesso preferisco di gran lunga interagire con un cane anziché con le persone, fra delusioni e cercare di capire ció che gli umani non dicono esplicitamente, gradisco indubbiamente di piú la compagnia dei cani. Mi sento tranquilla e non mi sento in pericolo con loro; con gli umani, invece, é come se dovessi stare sempre attenta, attenta a non farmi usare, a non farmi prendere in giro o al fatto che magari mirano solo ai miei genitali ma non hanno il ben che minimo interesse in ció che espongo, quello che racconto o a dibattere su un film, un libro o qualche argomento particolare.


Ho come l'impressione che con i cani emerga il mio lato giocoso e imbranato e forse un po' infantile che é duro da digerire e tollerare per gli umani.

Mi piace tantissimo osservarli, come si muovono, cosa trasmettono con il loro corpo, si raccontano molto e tendono ad essere un po' abitudinari come me.


Credo anche che, da mia esperienza, ho imparato molto dai cani: 


- ho imparato ad apprezzarli con i loro pregi e difetti caratteriali unici.

- ho imparato che nessuno di loro é sostituibile, ogni cane che ho avuto era unico e non sostituibile con un altro. Quando un cane muore purtroppo lascia sempre un vuoto, e quell'esperienza e quel rapporto non sono ne replicabili ne sostituibili.

- ho imparato a voler bene a piú cani contemporaneamente e senza preferenze. Al momento ho 4 cani e sono tutti caratterialmente diversi fra loro; non ho un preferito, sono tutti diversi e tendo a concentrarmi sulle loro caratteristiche individuali e considerare quelle, nonché le loro esigenze uniche. 


Quindi, sostanzialmente, dai cani ho imparato il consenso, il rispetto reciproco, la semplicitá, la lealtá e l'onestá.


Queste sono poi cose che tento di applicare anche nelle relazioni con gli umani, ma non capisco perché molti umani abbiano preferenze nei confronti delle persone, sembra sempre una gara di chi vale di piú e chi vale di meno e a me le competizioni non sono mai piaciute, non riesco a parteciparvi ne mi interessa creare ranking sulle persone che frequento.


É difficile, per me, incontrare persone davvero riguardevoli nei confronti di cani o animali, perché spesso quando poi un cane si sporca di fango o ti sporca di fango non va bene, non va bene il cane che gioca in modo pesante con altri cani, non va bene il pelo del cane sull'abito, non va bene il cane quando abbaia; insomma, mi sembra che spesso le persone piú che un cane cerchino un pupazzo inanimato come soprammobile.


Ho fatto svariate esperienze di volontariato con i cani ed effettivamente, il mio sogno sarebbe vivere assieme a dei cani in un contesto di campagna o comunque boschivo e aprire una pensione per cani o anche un rifugio dove poterli accogliere in situazioni d'emergenza.



Ringrazio i cani protagonisti delle foto: Poldo, Morgana, Atena, Ginevra, Marilyn e Brando.



 

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