L'autismo e il rispetto dei miei valori
L'autismo e il rispetto dei miei valori
È stato pubblicato recentemente un articolo su The Journal of Neuroscience riguardante la moralità e il guadagno individuale, confrontando gruppi di persone autistiche e persone non autistiche. I partecipanti provenivano dal Brasile e la fascia di età era di 14-25 anni (lo stato socio-economico non è stato considerato). I partecipanti dovevano accettare o rifiutare queste due diverse condizioni:
+ Accettare o rifiutare di finanziare una buona causa a scapito dei propri fondi
(un ente di beneficenza a sostegno dell'istruzione per bambini e adolescenti)
+ Accettare o rifiutare di sostenere una cattiva causa in cambio di vantaggi economici individuali
(un'organizzazione che vuole "pulire la strada sterminando gli animali di strada")
La maggioranza delle persone autistiche ha rifiutato la seconda opzione, nonostante avrebbe portato guadagni personali, al contrario i partecipanti neurotipici hanno accettato, in maggioranza, la seconda opzione e quindi supportato una causa, anche se non "buona", ma dalla quale traevano profitto personale.
Da autistica, ho svariati esempi personali da fare, perché ho dei principi miei contro i quali non andrei mai e possono essere translati anche in contesti relazionali.
I miei principi li applico anche in contesti relazionali e se dovessi vedere atteggiamenti che alimentano oppressioni societarie non avrei il ben che minimo remore a non frequentare determinate persone.
Un esempio ricorrente è il capitalismo: come posso frequentare qualcunx che alimenta con le sue azioni ripetute nel quotidiano l'industria capitalista?
Come posso frequentare qualcunx che non capisce il senso del lavoro di cura non retribuito come tanto spiegato negli scritti di Silvia Federici, e che riconosce come degno di rispetto e considerazione solo il lavoro retribuito e capitalizzato? Come posso frequentare qualcunx che opprime ulteriormente le persone già oppresse per salvaguardare o mettere sul piedistallo persone privilegiate? Come posso frequentare persone che patologizzano la qualunque persona capiti a tiro perché non vogliono riconoscere I propri difetti o atteggiamenti lesivi che attuano sulle persone?
Come posso tacere davanti alla palese ipocrisia? Come posso frequentare qualcunx che non rispetta gli animali? Come posso frequentare persone che hanno idee politiche che opprimono l'identitá altrui o minoranze?
Come posso frequentare chi supporta ed è complice della privatizzazione di ció che dovrebbe essere accessibile a chiunque, vedi la sanità o il sistema scolastico?
Come posso frequentare qualcunx che gestisce un conflitto con una mentalità da "devo vincere a tutti i costi perché non ho responsabilitá" oppure persone che vedono il disaccordo come un attacco bellico?
Come posso lavorare per qualcunx che sfrutta le persone?
Semplicemente non posso, starei male e mi fa male vedere chi lo fa a scopo personale, guadagnandoci e diventando cosí complice di un sistema oppressivo.
Gli autori dell'articolo patologizzano i partecipanti autistici per essersi rifiutati di sostenere una "cattiva causa", essenzialmente per non essere egoisti come il gruppo non autistico:
"Si evince che gli individui autistici sono più inflessibili quando seguono una regola morale anche se un'azione immorale potrebbe portargli dei vantaggi personali."
Analizziamo questo. I partecipanti autistici avevano meno probabilità di intraprendere "un'azione immorale" anche se "può essere fonte di vantaggio per se stessx". Sembra una buona cosa. Sembra che abbiano un integrità. I partecipanti autistici erano molto meno inclini ad andare contro i propri valori, anche a discapito di personale guadagno, rispetto alle persone neurotipiche.
Sfortunatamente, attenersi ai propri valori in una società capitalista spesso non ti porta benefici economici o di qualsiasi altro genere. Ciò significa meno opportunità per le persone autistiche e alti tassi di povertà e senzatetto. Innumerevoli, poi, sono gli esempi: se sei apertamente e pubblicamente contro l'ABA (terapia di correzione delle peculiaritá autistiche, spesso paragonata all'addestamento per cani), allora potresti avere meno possibilitá di parlare pubblicamente, idem se sei apertamente contro determinate "terapie di cura" o associazioni private che promuovono stereotipi sull'autismo o sono solite mercificare solo l'autisticx di successo per attirare nuovi clienti, come avrai meno possibilitá di visibilitá se non hai un lavoro retribuito e riconosciuto nonché valorizzato da un sistema capitalista.
È indubbiamente più difficile trovare e mantenere un lavoro perché spesso parlo se le regole vengono infrante o se le persone in un'azienda stanno cercando di fare qualcosa di disonesto.
Potrei pensare a quando ho denunciato un gruppo immobiliare per cui ho lavorato per illeciti, o a quando ho denunciato l'azienda per cui lavoravo perché non pagava gli stipendi correttamente truccando le buste paga, o quando contribuí a scrivere un articolo di critica allo sfruttamento che una grossa multinazionale esercitava sui suoi dipendenti, o alla strana tratta dello schiavismo incentrata sul reclutamento di persone provenienti dell'est Europa che scoprí quando abitavo all'estero. Tutte cose che ho denunciato, ci ho messo la faccia e lo rifarei se tornassi indietro, come ne rifarei altrettante che non ho elencato, perché lo scopo non era elencare cosa ho fatto ma far capire che non taccio ne sono complice di cose, azioni o persone che alimentano o sono tacitamente complici di oppressioni.
Indubbiamente, spesso mi son sentita dire "fatti gli affari tuoi", io davanti alle ingiustizie non riesco a stare zitta, spiacente.
Nel frattempo, così tante aziende stanno mercificando il nostro neurotipo a causa di quanto siano “efficienti” i dipendenti autistici. Ciò significa che spesso le persone autistiche devono competere tra loro per un numero ancora minore di posizioni lavorative disponibili, lasciando molti candidati qualificati a badare a se stessi. La maggior parte delle posizioni coinvolge analisi dei dati, lavori IT o altri lavori tecnologici, ancora una volta tralasciando un'enorme percentuale di persone autistiche che non hanno quel background specifico o che non hanno accesso a determinati contesti o spscializzazioni per mancanza di privilegi economici e/o di classe.
Giusto per essere chiari, questo è una ricerca, specifico UNA, non è assolutismo. Non tutte le persone autistiche sono altruiste e non tutte le persone neurotipiche sono egoiste. Tuttavia, quando i ricercatori trasformano i tratti umani positivi comuni in deficit autistici ("inflessibile" e "eccessivamente sensibile ai propri principi") danneggiano tutti. Le persone autistiche non si preoccupano troppo, si preoccupano correttamente. Molte persone autistiche hanno un'immensa integrità. Ed è giusto riconoscerlo.
La ricerca condotta in questo studio è alquanto interessante e potrebbe avere implicazioni per gli adulti autistici, in particolare per quanto riguarda l'occupazione, lo stato socio-economico e i senzatetto, ma sfortunamente, come spesso accade, I ricercatori erano troppo occupati a patologizzare l'autismo per accorgersene.
Photo Credits: @we fight for our rights
Bibliografia
Hu, Y., Pereira, A. M., Gao, X., Campos, B. M., Derrington, E., Corgnet, B., … Dreher, J. (2020). Right temporoparietal junction underlies avoidance of moral transgression in Autism Spectrum Disorder. Journal of Neuroscience, JN-RM-1237-20.
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